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Channel: L'antro dei pensieri
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Leumas, il drago - Samuel Valentini

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43) Una short story (meno di 100 pagine)



Amo il genere fantasy, e quando posso mi piace sostenere le autopubblicazioni degli autori italiani. Quando ho visto questo libro a Mantova Comix nello stand di Samuel non ho potuto che comprarlo!
Devo ammettere di essere stata ingannata dal titolo. Inizialmente pensavo che Leumas fosse un drago, poi ho creduto che lo sarebbe diventato. Ho fatto una certa confusione anche con l'ambientazione: all'inizio pensavo si trattasse di un fantasy classico con ambientazione simil-medievale, poi sono iniziati i riferimenti storici, religiosi e tecnologici. Così arrivata circa a pagina 40 mi sono spogliata di tutti i "preconcetti" e le "impressioni" con cui avevo iniziato la lettura, e sono andata avanti fino alla fine senza più perdermi in domande e ragionamenti.
"Leumas, il drago"è un racconto fantasy con elementi che richiamano la nostra realtà. Leumas è un guerriero, un eroe vestito di bianco che supera una prova e vince una battaglia contro un malvagio drago. La sua fede è forte, i riferimenti religiosi sono quasi onnipresenti, e si parla proprio del cristianesimo. Io sono pagana, non credo nel cristianesimo e onestamente non l'apprezzo nemmeno come filosofia, ma in questo racconto la religione è mischiata agli elementi fantastici e non risulta quasi mai troppo pesante da leggere. La distinzione tra il bene e il male è estremamente netta, ma lo stesso Leumas arriva a vacillare grazie al Corvo, interessante personaggio dai contorni filosofeggianti che si rivelerà essere un demone, o qualcosa di simile.
Onestamente in ambito fantasy non sono amante di quello che nel comune lessico da Dungeons&Dragons chiamiamo "allineamento legale buono", se avessi saputo che non era la storia di un drago ma di un paladino, di un eroe vestito di bianco e profondamente religioso, non so se avrei comprato il libro. E invece sono felice di averlo fatto, perché nel suo genere riesce ad essere qualcosa di estremamente diverso rispetto a quello che si trova nelle librerie, per nulla commerciale. Il lessico ad esempio, ricercato e aulicheggiante, è meraviglioso da leggere. Peccato per alcuni termini che stonano un po' con il resto dello scritto. Ho trovato troppo netta anche la differenza tra la brutalità della scena del massacro iniziale, e lo stile del resto del libro. Qualche traccia della stessa brutalità si può notare anche nei combattimenti, ma non a quel livello; ma questa è giustamente una scelta stilistica dell'autore. Se uscirà un seguito sarò felice di leggerlo!

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