Carlo Signorini – Due passi nel cielo

C’è una libreria a Padova, è la mia preferita. Si chiama “Pensieri Belli” e fa parte di una catena. All'interno si trovano i libri “Edizioni del Baldo”, una serie di prodotti naturali (incensi, oli, saponi di vario genere, componenti per creare i propri prodotti fai da te), dei bellissimi quaderni, ricettari da scrivere, carta colorata, segnalibri e tante altre cose. E’ un posto magico, ogni volta che capitiamo a Padova ci facciamo sempre un giro.
Ho visto molti libri di Carlo Signorini sullo scaffale, e dopo aver letto questo penso che pian piano li comprerò tutti, o almeno una buona parte.
“Due passi nel cielo” racconta dell’attraversamento a piedi del sentiero europeo E5. Questo cammino percorre le Alpi attraversando Svizzera, Germania e Austria, fino ad arrivare all'Italia. L’intera opera è composta da giornate di cammino, descrizioni dei paesaggi, notti trascorse nelle baite o nei rifugi –più raramente negli hotel-, compagni più o meno occasionali di viaggio, ma soprattutto di introspezione e pensieri profondi nati durante la camminata.

L’autore è erborista, e il suo amore per la natura si esprime ampiamente nel suo scritto. Amore e rispetto per le piante, per la montagna, per gli animali. Tanta meditazione compiuta nei tragitti solitari, un’immersione pura nella natura e in se stesso. Non sono una gran camminatrice, ma già senza leggere questo libro è chiaro che il compiere a piedi l’E5 –a patto di possedere un fisico abbastanza allenato- dev’essere un’esperienza incredibile. La lettura non fa che confermarlo, arricchendo il tutto con il modo di percepire dell’autore.
Il libro, anche dal punto di vista estetico, è molto curato. La copertina disegnata a pastelli è deliziosa (molti libri e quaderni Edizioni del Baldo seguono questa linea, ed è stata proprio questa estetica ad attirarmi e a farmi entrare in questa libreria la prima volta che l’abbiamo incrociata), i capitoli sono tutti anticipati da data, luogo e dislivello. All'interno ci sono dei piccoli disegni decorativi, e l’evocativo schizzo dell’uccello che si staglia contro il sole alla pagina 6.