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Il libro della giungla – Rudyard Kipling (versione integrale)

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4) Un libro il cui autore abbia vinto il Nobel per la Letteratura


Una libreria di Padova stava svuotando il magazzino con tantissimi libri in saldo, così ne ho approfittato per  comprare un po’ di classici.
Come tutti conosco la storia di Mowgli da quando ero bambina grazie alla Disney, ma non avevo ancora letto l’originale, scritto dal premio nobel per la letteratura Kipling.
“Il libro della giungla” si compone da una raccolta di racconti. Il primo tratta brevemente la storia di Mowgli, da quando venne allevato dai lupi a quando scacciò per la prima volta Shere Khan grazie al fuoco. Il secondo parla del rapimento da parte delle scimmie, e di come Bagheera, Baloo e Kaa (che qui non è un antagonista, pur rimanendo un personaggio tutto sommato ambiguo) corsero in suo aiuto. Nel terzo Mowgli già vive al villaggio degli uomini. Sconfiggerà definitivamente Shere Khan uccidendolo, ma non comprendendo e non rispettando le regole delle caste indiane e la sua posizione di subordinazione nemmeno lì verrà accettato, e sarà infine scacciato dal piccolo villaggio.
Gli altri racconti parlano rispettivamente di una foca bianca nata tra le foche grigie che guiderà la sua razza in una nuova spiaggia, lontana dai terreni di caccia dove le foche vengono scuoiate per la loro pelliccia, di una mangusta divenuta semi-domestica che ha salvato i suoi umani dai serpenti, di un bambino che ha visto la danza degli elefanti dalla schiena del grosso elefante da battaglia del padre, e degli animali di un accampamento. All’interno del testo sono presenti diverse canzoni e poesie.
La storia di Mowgli è pressoché uguale a quella raccontata nel film e nel cartone animato (con la differenza che alcuni animali non compaiono o hanno ruoli diversi) ma senza il velo di buonismo Disney, abbastanza normale visto che è stato trasformato in un prodotto per bambini. Gli animali cacciano, sono istintivi, e si comportano quasi come farebbero in natura. Il ruolo di Baloo è differente, l’orso qui insegna la legge della giungla al ragazzo ed è un insegnante severo. Bagheera è meno scorbutico di quello Disney, ed è molto affezionato a Mowgli. Ha uno spiccato istinto protettivo, forse perché essendo stato animale domestico non teme l’uomo. Shere Khan viene mostrato come una tigre malandata, codarda e zoppa, e viene fortemente disprezzato da Raksha (la lupa) e dal branco originario. Luigi il re delle scimmie non esiste (ma non ne sento affatto la mancanza). Mowgli, spogliato dall’alone di buonismo Disney e alzato il velo della censura sui meccanismi di caccia nella giungla e sulla sua voglia di uccidere Shere Khan, è molto meno petulante di quello del film, pur rimanendo testardo e cocciuto.
“Il libro della giungla” è un libro semplice e veloce da leggere, intenso e coinvolgente. Perfetto per un pubblico adulto, ai bambini lo sconsiglierei perché è un po’ troppo cruento, specialmente la storia della foca e della mangusta. E’ sempre stato uno dei miei film Disney preferiti (a batterlo ci sono giusto Robin Hood e pochi altri), e ho apprezzato tantissimo poter leggere l’originale!

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