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Channel: L'antro dei pensieri
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Dalamar the dark - Nancy Varian Berberick

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23) Un libro incentrato sulla storia di un uomo coraggioso

Sempre ambientato nell'universo Dragonlance, questo libro racconta la storia di Dalamar Argent, uno dei personaggi che preferisco. Non essendo uscito in italiano ho dovuto ordinarlo dall'America, la lettura è stata ovviamente più lenta ma non meno piacevole ed intensa. La storia si apre a Silvanesti, il regno degli omonimi elfi. A me gli elfi onestamente non sono mai piaciuti in quasi nessun contesto, e i Silvanesti nell'ambientazione di Dungeon&Dragons sono particolarmente sgradevoli. La loro società è divisa in rigide caste, ed è frustrante su ogni punto di vista. Dalamar, nato come servitore, si ritrova ad evere un notevole potenziale magico che in base alla società in cui vive non gli è possibile sviluppare. Ha anche un carattere ribelle, che lo porta ad avere non pochi problemi. Le cose sembrano migliorare quando viene accettato nella "House Cleric" sotto la guida di Tellin, clerico benevolo anch'esso vittima delle caste in quanto innamorato di un'elfa che non gli è permesso sposare e nemmeno frequentare, che gli permette di studiare una magia più elevata di quella che avrebbe potuto. Tuttavia non solo non è abbastanza, ma l'elfo nutre anche frequenti pensieri che nella società degli alfi, che è improntata unicamente sul culto di E'li (Paladine al di fuori di Silvanesti) e dove l'unica magia permessa è quella bianca, sarebbero considerati blasfemi e potrebbero costargli molto caro. Nel frattempo l'esercito di Takhisis, divinità e regina delle tenebre, si sta consolidando. La trama qui si intreccia con la Guerra delle Lance, e nello specifico con la bellissima trilogia "I draghi del crepuscolo d'autunno", "I draghi della notte d'inverno" e "I draghi dell'alba di primavera". L'esercito guidato da Phair Caron, una dei generali dell'armata di Takhisis, attacca Sivlanesti. Le forze degli elfi sono certamente minori, ed è Dalamar ad avere un'ottima idea -anche questa decisamente oltre ai limiti di ciò che normalmente viene concesso ai maghi-: creare una potente illusione unendo le forze con i maghi elfi di più alto livello. Il piano funziona, l'esercito di Phair Caron inizia a soccombere per mano dell'esercito illusorio ad opera dei maghi, e per via dei guerrieri elfi. L'incantestimo è potente ed efficace, ma non può durare per sempre, basta che un solo mago si sconcentri per mandarlo in frantumi ed è quello che infine accade, provocando la morte immediata di due elfe. L'esercito nemico liberato dall'illusione reagisce e la battaglia continua, terminando con una sconfitta per gli elfi. Lorac, Re del regno, decide di usare la sua ultima speranza: il globo dei draghi che aveva rubato in sogno -o recuperato, come si vuole autoconvincere- che non fa che circuirlo con parole di sofferenza, o di potere, offredo un aiuto. Lorac si rende conto che il globo potrebbe essere pericoloso, così prima di utilizzarlo ordina alla figlia Alana di imbarcarsi e di portare via da Silvanesti tutti gli elfi superstiti, nel regno dei loro cugini Qualinesti. Il globo dei draghi si rivela essere una pessima scelta, serve in realtà a richiamare dei terribili draghi delle tenebre intrappolati al suo interno, che avranno la meglio sulla forza di volontà di Lorac e faranno cadere la bella terra degli elfi in un incubo di sangue, sofferenza e morte. Sbarcati a sud, il popolo fin'ora chiuso di Silvanesti si troverà a confondersi con i sui cugini Qualinesti, e con i selvaggi elfi Kagonesti. Una di loro diventerà la compagna di Dalamar per un breve periodo, e sarà lei a dirgli che nella lingua Kagonesti "Argent" significa figlio della notte. In questo punto della trama si parlerà per la prima volta anche del gruppo protagonista della Guerra delle Lance: il mezzelfo Tanis (con cui Laurana, figlia del re di Qualinesti, è scappata), il kender Tasslehoff, il nano Flint Fireforge, e gli umani, tra cui il mago Raistlin Majere che è riuscito con la sua forza di volontà a controllare il globo dei draghi. Terminata la guerra gli elfi torneranno nella loro patria, ma di lì a poco Dalamar verrà scoperto come eretico e mago oscuro, mentre si stava consacrando al Dio della magia nera Nuitari con il nome di Dalamar Nightson. Verrà scacciato dal regno dopo una serie di sofferenze, tramite un portale che gli mostrerà la sua vita futura e le scelte che potrà o non potrà prendere. Esiliato da Silvanesti, per cui manterrà sempre una notevole nostalgia, Dalamar inizierà a girare per Krynn. Visiterà molti luoghi, e la sua conoscenza magica non farà che ampliarsi. Solo quando di sentià pronto, come se fosse la Torre dell'alta Stregoneria di Wayreth stessa a chiamarlo, vi si recherà per effettuare il suo Test. A differenza di Raistlin, il test non lascerà su Dalamar segni fisici e visibili. Ne uscirà relativamente indenne, ma Ladonna, capo delle Vesti Nere, deciderà subito di usarlo per risolvere due questioni: la prima l'uccisione di un altro mago, la seconda il fare da spia nella Torre di Palanthas di Raistlin. Tramd è il mago che Dalamar dovrà eliminare, viene presentato come un nano oscuro ma si tratta di un avatar. Si tratta infatti di un uomo distrutto dal suo Test, obbligato a letto cieco e senza arti, ma con una mente abbastanza viva e potente da riuscire ad utilizzare molti avatar e da essere parte attiva dell'esercito di Takhisis. E' qui che a Dalamar verrà offerto di diventare anch'esso uno dei generali in cambio del nome di Ladonna, e riconoscerà uno dei scenari visti poco prima del suo esilio: un futuro come Lord, temuto e riverito. Sceglie di non accettare, in quanto fermamente convinto nel bisogno dell'equilibrio nel mondo -specialmente sul piano magico-, e devoto unicamente alla magia. Questo lo porterà ad uno scontro con un drago e alla morte della sua compagna, una Veste Bianca. Ne risulterà vincitore. Il libro si chiude sulla scena di lui che, dopo essere stato accettato come allievo da Raistlin, si trova nella Torre dell'Alta Stregoneria di Palanthas.
"Dalamar the dark"è un libro bellissimo che ho apprezzato un sacco. La lettura è stata un po' lenta specialmente nella prima parte, non apprezzando per nulla gli elfi. Una volta iniziata la guerra contro l'esercito di Takhisis si è fatto tutto molto più scorrevole e interessante. Dalamar è confermato come uno dei miei personaggi preferiti dell'ambeintazione Dragonlance, purtroppo questo è l'unico libro interamente su di lui, non penso ci sia altro da leggere neanche ambientato dopo la trilogia "Le cronache".

E' il primo libro che ho letto interamente in inglese, e ho scoperto due tristi cose: la prima è che i libri ad ambientazione Dungeons&Dragons in patria sono usciti con un formato identico ai gialli e agli harmony che da noi escono in edicola. Ovviamente non è arrivato integro perché è impossibile leggerlo senza lasciare pieghe sulla rilegatura. La seconda è che in patria questi libri costavano solo 5,99usd... più o meno la metà di quanto costano da noi, praticamente quanto qui costa un fumetto. Con prezzi simili e una buona reperibilità avrei potuto comprarli tutti già 10 anni fa, e invece mi trovo a quasi 30 anni a recuperarli pian piano :'( 

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