La mia ragazza mi ha prestato la sua collezione di libri di Banana Yoshimoto, e pian piano li leggerò tutti :) (tutti quelli che non avevo letto anni fa, che comunque ricordo poco grazie alla mia tutt'altro che ottima memoria!) Partiamo dal primo, il libro d'esordio.
11) Un libro scritto nell'anno in cui sei nato
C'è moltissima introspezione. Più che seguire una trama, questo libro segue la linea dei pensieri della protagonista, anzi delle protagoniste visto che all'interno sono contenuti due racconti.
Il primo, Kitchen, racconta la storia di Mikage, già orfana dei genitori che rimane totalmente sola dopo la morte della nonna, e del suo trasferimento a casa di Yuichi -un compagno di scuola che conosceva la nonna- e di sua madre, una donna transessuale. Di notevole importanza è la sua passione per le cucine, che fa da colonna portante per l'intero testo, accompagnando il lettore dall'inizio alla fine. I toni sono abbastanza cupi e malinconici, i protagonisti, in perfetto stile giapponese, non manifestano emozioni forti e propendenti ma soffrono ed amano quasi sottovoce, in un modo mai invadente. La morte di Eriko -madre di Yuichi e persona forte e positiva- è un terribile colpo di scena, che lascia il lettore totalmente spiazzato. Da lì in poi la narrazione si fa più lenta, e in alcuni punti ho faticato a proseguire e le pagine pesavano un po'. Il finale è aperto ma sottinteso, probabilmente positivo ma con la solita nota malinconica in sottofondo.
Anche nel secondo racconto, Moonlight Shadow, la morte fa da colonna portante. Racconta di Satsuki che ha appena perso l'amato fidanzato Hitoshi in un incidente stradale, del suo struggimento per continuare, del rapporto di affetto e comprensione con Hiiragi, fratello di Hitoshi che ha perso la fidanzata nel medesimo incidente. L'entrata in scena della misteriosa Urara solleva almeno un po' il morale, aiutando la protagonista ad uscire dal dramma in cui si trova. Ho trovato questo secondo racconto più piacevole da leggere grazie alla caratterizzazione dei personaggi -più gradevoli di quelli di Kitchen dove ho apprezzato davvero soltanto Eriko, la madre transessuale di Yuichi-, all'eccentricità di Hiiragi e Urara, e al barlume di speranza che si legge all'interno della storia.
Lo stile di Banana Yoshimoto è molto delicato, il suo soffermarsi sui dettagli a volte risulta un po' pesante, altre veramente squisito. Si tratta di un romanzo d'esordio ed è normale che non sia perfetto, ma è ricco di sentimenti, emozioni ed introspezione.